Una delle opere più celebri e più belle del 400
Gli affreschi della Cappella Brancacci sono un enigma per gli studiosi nella mancanza di documentazione ufficiale. Commissionati forse a Masolino, che aveva come aiutante il più giovane Masaccio, si sa solo, tramite testimonianze indirette, che dovevano essere iniziati nel 1424 e che nel 1425 vennero portati avanti dal solo Masaccio per la partenza di Masolino per l'Ungheria[2]. I due artisti avevano già collaborato nella realizzazione di Sant'Anna Metterza[3]. Nel 1428 Masaccio partiva per Roma dove sarebbe morto di lì a poco.La decorazione iniziò dal registro superiore, distrutto nel XVIII secolo, con le vele degli evangelisti, le due lunette (di Masolino) e due semilunette rispettivamente di Masaccio e di Masolino, delle quali sono state ritrovate tracce della sinopia[4]. La decorazione proseguì nel registro mediano e poi in quello inferiore, che si sono conservati fino a noi. Con l'espulsione del committente, Felice Brancacci, dalla città (1436) gli affreschi vennero definitivamente interrotti e in parte mutilati dai ritratti della famiglia Brancacci. Solo una cinquantina d'anni dopo, dal 1480, essi vennero completati da Filippino Lippi, che cercò di adattare la sua arte allo stile del primo Rinascimento.[5]
AUTORE: Masaccio
DATA: 1425 circa
TECNICA: affresco
DIMENSIONI: 255x598
UBICAZIONE: Chiesa di Santa Maria del Carmine, Firenze
-"La Trinità" -"Crocifissione -"Polittico di Pisa" ...